Super Allenamento da fisico a mentale
Super Allenamento da fisico a mentale

Super Allenamento da fisico a mentale

Nello sport il cuore deve battere tanto e bene…

Nel “lavoro” il cuore deve battere tanto e bene…

Nella vita il cuore deve battere tanto e bene…

MA…

ci sono anche dei momenti in cui il cuore non deve battere tanto.

Se sei un esperto in PNL o appassionato di tecniche di vendita ti sarà già sorta in automatico la caratteristica domanda “tanto rispetto a che cosa?”

È un periodo in cui mi trovo a ricondurre numerosi processi professionali e di vita alla SUPERCOMPENSAZIONE, che così acquisisce un sapore simile al popolarissimo “principio di Pareto”.

In ambito di attività fisica la SUPERCOMPENSAZIONE è quel particolare processo fisiologico attraverso il quale il corpo si allena, reagendo agli stimoli dell’allenamento durante la fase di recupero, si ricostruisce più forte di quanto non lo fosse prima dello stimolo e questo gli permette di migliorare per resistere e vincere gli stimoli sempre più intensi che potranno giungere successivamente.

Al di là delle meravigliose sperimentazioni su come aumentare l’efficacia e la resa della supercompensazione attraverso l’autoipnosi, che può essere di specifico interesse di sportivi, ciò di cui mi sono reso conto è della forte attinenza fra la supercompensazione ed una strategia mentale che può innescare quella fase di consapevolizzazione che porta a dare il via al cambiamento.

Troppo spesso alcune persone ignorano, alcuni segnali evidenti che li interessano e che gli stanno gridando a gran voce che qualcosa non funziona ed è ora di cambiare qualcosa. Troppo spesso nonostante frequentino corsi e si approccino a discipline che insegnano come ascoltarsi, come leggersi e come capirsi le cose rimangono invariate.

Un giorno ho chiesto ad un atleta di alto livello: “come fai a sapere quando sei in una fase di superallenamento?”

Qui è necessaria anche una sintetica spiegazione di cos’è il SUPERALLENAMENTO. È una fase in cui, anche se il nome porterebbe a pensare diversamente, ad ogni stimolo dell’allenamento il fisico ha una perdita di prestazione e decrementa le proprie potenzialità. Generalmente se non è una fase voluta (per poi sfruttare una maggiore supercompensazione, ad esempio i cosiddetti periodi di “carico”) è dovuta a un insufficiente tempo o qualità di recupero.

Un’atleta generalmente dovrebbe conoscere questi processi, per potersi ascoltare e capire e prendere in considerazione la situazione e le eventuali modifiche necessarie ai suoi programmi di allenamento. È più facile di quanto sembra!!! Le sensazioni di stanchezza, mancanza di voglia, di energia, svogliatezza (rispetto ad un andamento generale differente) possono essere un campanello di allarme, pulsazioni a riposo più alte del solito possono essere un sintomo, fatica elevata con poca resa e pulsazioni piuttosto contenute durante l’attività possono significare periodo di superallenamento.

Ciò che personalmente mi è sempre sembrato chiaro, facile ed intuitivo, con un buon grado di soggettività è il sistema delle pulsazioni a riposo.

A questo punto forse, o ti sei appassionato all’attività sportiva o ti starai chiedendo cosa centra tutto ciò con le strategie mentali e con il cambiamento.

Nella mia esperienza personale ho potuto consapevolizzare una sorta di supercompensazione e di superallenamento nelle diverse aree, con particolare funzionalità in quella professionale.

Ci sono stati momenti in cui iniziando una nuova avventura professionale, a ogni sfida, a ogni ostacolo sentivo una forza crescente ed una fiducia profondissima sul fatto che avrei risolto in maniera efficace qualsiasi situazione avversa e questo mi rendeva ancor più appassionato e forte. Ci sono state situazioni e momenti in cui anche piccoli inceppi, risolvibili con una certa facilità, situazioni che spesso altro non erano che variabili dell’attività, mi assorbivano eccessive energie, mi toglievano passione e mi trascinavano fondamentalmente in un lamentoso procedere stancante e poco performante.

In quest’ottica riconosco la prima situazione come una supercompensazione (a ogni stimolo miglioro, cresco, imparo) e la seconda come un superallenamento (a ogni stimolo decremento, peggioro gradualmente e incessantemente).

Fortunatamente ogni buon atleta sa, anche a volte senza sapere di saperlo, che se non ha quelle sensazioni giuste per quel che sta facendo, deve cambiare qualcosa e il più delle volte lo fa, e probabilmente è questo che fa di lui un buon atleta.

Nella vita, nell’amore, nel lavoro, non abbiamo le pulsazioni a fare da indicatore, ma ci rimangono le sensazioni, l’energia, la voglia, che possiamo percepire e monitorare con molta naturalezza, perchè è un qualcosa che sappiamo fare anche se non sappiamo di saperlo fare.

Tuttavia ci sono un paio di strumenti inconsci come il battito del cuore che possiamo utilizzare per capire quando siamo in superallenamento o in supercompensazione!

Il riso e il sorriso!

Torna con la mente ad una situazione o a un periodo in cui stavi proprio bene, che ti sentivi al top. Fai una stima di quanto e quanto facilmente sorridevi e ridevi. Se nella situazione attuale o in qualche particolare area della tua vita ti accorgi di avere livelli molto diversi da allora, forse devi valutare di non essere in una fase di superallenamento e cambiare qualcosa affinché tu possa riprendere le tue performances. Se troppo di frequente gli stimoli sfidanti tendono a buttarti giù invece che indurti carica e passione, prendi in considerazione se tu stia passando una fase di superallenamento e cambia anche una piccola cosa dei tuoi programmi mentali, una piccola abitudine, inserisci un nuovo comportamento o togline uno vecchio. Genera movimento, perché il movimento crea la dimensione e la dimensione è vita e cambiare è facile e veloce!!!

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