Com’è andata? Come stai?
Com’è andata? Come stai?

Com’è andata? Come stai?

Cosa vuoi chiedere a tuo figlio, ad un tuo atleta, ad una qualsiasi persona a cui vuoi bene?

Spesso non ci accorgiamo che poniamo una domanda, alla quale segue una risposta che noi poi interpretiamo nel modo che ci sembra più opportuno.

Qualcuno mi ha insegnato che molto spesso noi rispondiamo non alla domanda ma all’interpretazione della domanda e spesso quando qualcuno ci risponde alla domanda che noi abbiamo posto interpretiamo la risposta invece che ascoltare, capire anche letteralmente con la dovuta precisione la risposta.

Permettetemi di raccontarvi un breve aneddoto che per me è stato illuminante e mi ha portato a definire con miglior attenzione ciò che chiedo, in funzione di ciò che veramente voglio sapere.

  • Francesca, ragazza che pratica sport a livello agonistico ad un certo punto comincia a notare la mancanza di piacere nel fare sport, nota di viverlo come un peso, un’imposizione e non si sente serena. La sua idea è di abbandonare l’attività agonistica.

Papà, mamma e allenatore si riuniscono con lei per comprendere le ragioni ed eventuali possibili soluzioni attuabili per poter continuare l’attività ritrovando tutto ciò che un adolescente che fa sport dovrebbe vivere (passione, divertimento ecc.).

Tralascio in questo frangente la domanda di quanti bambini, ragazzi e adolescenti vivano lo sport agonistico veramente nella maniera migliore per loro, che li fa veramente stare bene e crescere ed evolvere come persona….

Francesca dopo una partenza un po’ titubante prende gradualmente coraggio e comincia a snocciolare tutto ciò che non va e ciò che desidererebbe. In un crescente snocciolamento di idee arriva al punto chiave!!!

<<…e poi a voi (rivolgendosi ai genitori) non interessa realmente di me…>>

Affermazione piuttosto dura e destabilizzante credo per ogni genitore. Dopo qualche istante di esitazione il papà prende in mano la situazione dicendo:

<< Come..? Non è vero…Ti chiediamo sempre informazioni riguardo a quello che hai fatto ecc.>>

…e qui nasce una risposta che può valere più di 100 libri su come comportarsi con i figli!!

<< VOI MI CHIEDETE SEMPRE COME E’ ANDATA, COME STA ANDANDO….MAI COME MI SENTO!!!>>

In un attimo mi sono riconosciuto nelle domande che da genitore, da allenatore ho posto e mi sono sentito porre nell’arco della vita.

Quante volte ad un figlio, un ragazzo che alleniamo, un alunno che abbiamo a scuola chiediamo come si sente? Come sta? Che emozioni prova?

Forse è solo la mia esperienza personale, la tua può essere totalmente diversa, tuttavia sento molto spesso chiedere e mi sono sentito quasi sempre chiedere:

  • Com’è andata a scuola? Che voto hai preso?

Che lega in maniera subdola un bel voto al fatto che a scuola sia andata bene. Stesso meccanismo che nello sport si origina in questa formula:

  • Com’è andata? Cosa sei arrivato? E Tizio Caio Sempronio sono davanti o dietro?

Innescando il fatto che una cosa sia andata bene o male dipenda solo dal risultato, cestinando il parametro delle emozioni che la persona ha vissuto, generando tutta una serie di complicanze emotive riguardando lo sport agonistico, le prestazioni scolastiche ecc. Ma questo potrebbe diventare tema di un prossimo articolo specifico.

  • Com’è andata in gita? Ti sei comportato bene?

Ecc. ecc.

Nei migliori casi dove tutto è andato per il meglio, la risposta non ha nulla a che vedere con come si sente la persona, con quali emozioni sta vivendo, se sta bene facendo ciò che fa o se lo fa in uno stato di malessere.

In fondo la domanda non lo chiede e spesso se le cose vanno bene e girano bene dal punto di vista dei risultati siamo portati ad interpretare che quindi anche a livello emotivo le cose debbano andar bene (ciò che in PNL è un’equivalenza complessa).

Se avessimo chiesto a Michael Jackson dopo un concerto come andavano le cose, ci avrebbe risposto bene, forse molto bene, tanta gente, dischi venduti ecc. Se gli avessimo chiesto come stava? Come si sentiva?

La domanda “Come è andata?” riguarda delle cose che vengono fatte, delle azioni, dei risultati.

La domanda “Come stai?” riguarda delle percezioni, delle emozioni, sensazioni che la persona sente.

Sono due ambiti collegati e influenzati, ma diversi.

A questo punto:

Cosa vuoi chiedere a tuo figlio, ad un tuo atleta, ad una qualsiasi persona a cui vuoi bene?

Mi auguro che queste righe possano darti i migliori spunti di riflessione come hanno dato a me e che tu possa farne l’uso che ritieni più opportuno.

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