L’analisi vettoriale del linguaggio
L’analisi vettoriale del linguaggio

L’analisi vettoriale del linguaggio

PREMESSA

Questo articolo tratta un argomento specifico della Programmazione Neuro-Linguistica ed è molto approfondito, pertanto, viene dato per scontato che la sua piena comprensione sia possibile solo a chi abbia già padronanza del Metamodello.

Il linguaggio è suddivisibile in tre categorie:

  • l’espressione o la ricerca di informazioni oggettive = linguaggio informativo
  • l’affermazione di percezioni, emozioni e idee soggettive = linguaggio affermativo
  • l’affermazione di idee soggettive mascherata da espressione o ricerca di informazioni oggettive = linguaggio affettivo

In PNL, si dice che il linguaggio affettivo viola il Metamodello, pertanto, non produce risultati oggettivi.

Un esercizio strabiliante dal punto di vista linguistico consiste nel fare l’analisi vettoriale del linguaggio e dimostrare perché il linguaggio affettivo non produca una comunicazione funzionale efficace.

ESEMPIO

Durante uno scambio di messaggi, dopo una serie di domande reali, che servivano realmente per raccogliere informazioni (linguaggio informativo), il mio interlocutore ha scritto: “Non è particolare che con un curriculum così sia in cerca di…?” e la mia risposta è stata: “Questa domanda è una performativa persa: ho smesso di pormele dopo tutte le sorprese della vita.”

Giustamente, mi è stato chiesto di specificare perché considero la domanda “Non è particolare che con un curriculum così sia in cerca di…?” una performativa persa.

ANALISI

Non è particolare…” è un postulato di conversazione, perché sottintende non è vero che è particolare…” (tag question), quindi possiamo ometterlo, perché il suo vettore semantico non altera quello conseguente.

Vediamo il resto:

  • è particolare = cancellazione
  • un curriculum così = cancellazione
  • sia in cerca = verbo non specificato

Tutti vettori simili per impatto e uguali per direzione: cancellazioni che aprono la porta a presupposizioni, perché sia l’aggettivo “particolare” sia l’avverbio “così” sono presupposizioni.

Perciò, c’è un denominatore comune, perché i tre segmenti linguistici costituiscono un’unica frase.

Pertanto, possiamo chiederci:

  • chi stabilisce che sia particolare?
  • sulla base di quali dati può dirlo?

Abbiamo la risposta a queste domande? No: ecco perché è una performativa persa.

SCHEMATIZZANDO

(canc. + canc. + v.n.s.)

   ->        ->         ->

  performativa persa

        =====>

I tre segmenti linguistici hanno il medesimo vettore semantico, la frase risultante ha un unico vettore ancora più forte.

CONCLUSIONI

Poiché la domanda “Non è particolare che con un curriculum così sia in cerca di…?” non rivela assolutamente nulla, ma pretende di essere oggettiva e inconfutabile, siamo di fronte a un palese esempio di linguaggio affettivo, che solo l’analisi attraverso il Metamodello ha potuto rivelare in tutta la sua chiarezza.

Naturalmente, questo è un esempio piuttosto banale e innocuo, ma pensa all’impatto che può avere questo tipo di conoscenza linguistica di fronte a frasi dannose come “capitano tutte a me”, “non riuscirò mai a…”, “è impossibile fare…”, “tu non mi capisci”, “non sei in grado di…”, “questo periodo è faticoso”, “non mi valorizzi”, “quella persona è più forte di me”, “è una sfida troppo grande” e simili.

A posteriori e a mente lucida siamo tutti capaci di ristrutturarle, ma la vera sfida è gestirle efficacemente proprio nel momento in cui serve maggiormente, cioè quando vengono dette o pensate!

PER APPROFONDIRE

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